FUTUROANTICO

con la testa nel presente con le mani nel passato

 

Perché un progetto sulla storia antica?
I segni del nostro passato, tracciati nei monumenti, nel paesaggio, nella cultura e nelle istituzioni a noi contemporanee, sono così presenti, imponenti ed influenti, da spingerci a studiare ciò che è antico per meglio capire ciò che oggi siamo. Eppure un fastidioso paradosso sempre più viene affermandosi: meno conosciamo delle nostre radici storiche, meno studiamo il mondo greco e romano, più si sente parlare di quella nostra antica storia in forme stereotipate e sclerotizzate. In un paese come l’Italia contemporanea che ogni giorno di più abbandona la propria memoria storica e sempre meno si percepisce come prodotto di quella stessa storia, la possibilità di un cambiamento, di una rinascita morale e culturale, appare sempre più come una chimera, soprattutto in presenza di questa sistematica negazione del passato, fondamentale ispirazione al cambiamento stesso. Ispirati dagli insegnamenti dell’ antropologo Claude Lèvi Strauss, abbiamo assunto la riscoperta dell’antichità classica come una “forma di etnologia”: lo studio degli Antichi (un “altrove” più nel tempo che nello spazio) come quello delle civiltà extraeuropee (un “altrove” più nello spazio che nel tempo). La (ri)scoperta del “classico” greco-romano sia in quanto “radice” storico-culturale del nostro territorio, intrinseca all’ancor più ampia cultura occidentale, e sia in forma di nuovo/vecchio strumento per lo studio la comprensione della dinamiche del nostro contemporaneo, soprattutto in riferimento alla morfologia ed alle dinamiche proprie dell’attuale spazio urbano e delle “globali” dinamiche socioculturali ed economiche che investono ed influenzano il nostro quotidiano, sempre più vissuto in condivisione con genti e culture “altre”. Facendo nostre le riflessioni dello storico dell’arte Salvatore Settis, abbiamo così assunto l’età classica greco-romana come il primo “gigantesco esperimento di globalizzazione economico-culturale” condotto dall’uomo e come nuovo inedito strumento analitico e interpretativo per il nostro fuggevole tempo presente. Da questa premessa nasce un nuovo percorso “FuturoAntico: con la testa nel presente con le mani nel passato”,laboratorio storico-antropologico ed artistico, le cui molteplici attività formativo-esperienziali vengono articolandosi intorno ai seguenti moduli:

 

a) le origini: le popolazioni italiche e la Campania terra d’immigrazione


b) Pithekoussai,Kime,Partenope: la colonizzazione greca del sud Italia


c) l’espansione Sannita in Campania


d) conquista e dominio di Roma


e) Neapolis mediatrice culturale fra Roma e la Grecia


f) Regio I Latium et Campania: nodo strategico dell’Impero Romano


g) la città antica: rituali e pratiche fondative


h) Miti e leggende fondative dell’area partenopea


i) Neapolis: morfologia e organizzazione urbanistica greco-romana


l) Colori e forme: l’arte e l’architettura nel mondo Antico

 

Il percorso prevede inoltre attività "sul campo" da realizzarsi presso:

 

- Parco Archeologico di Cuma (dove il mito nasce, dove la storia ha inizio)


- Area Archeologica di Pietrabbondante (la più grande testimonianza del Sannio preromano)


- Centro Storico di Napoli (alla scoperta della griglia urbana greco-romana)